Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Vaccini Sicilia, CARDforLIFE, una Card per l’immunità: a sperimentarla azienda tech

CARDforLIFE, un “pass” per la normalità: tracciamento digitale per i vaccinati Un microchip per mostrare i “requisiti medici”, attraverso qualunque smartphone: il progetto sperimentale della siciliana HTC, già presentato all’Asp Catania

di Redazione

*A cura di I PRESS

Si chiama “CARDforLIFE’, e nel suo nome c’è tutta l’anima del progetto. È un passaporto sanitario. Una “patente” d’immunità per ritornare a vivere. Così come succedeva nell’era ante Covid.Prima di quell’isolamento forzato che ci vede tutti privi della cosa più preziosa: la normalità. A realizzarla in via sperimentale è HTC, azienda siciliana che unendo healthcare e applicazioni tecnologiche, costruisce nei laboratori di Catania e Palermo soluzioni dedicate alla sanità con connotati fortemente innovativi.

La tessera attesta lo stato di vaccinazione

La tessera – dotata di sistema Rfid (acronimo di radio frequency identification) – consentirebbe di attestare lo stato di vaccinazione del portatore titolare della stessa. Fornendo, quindi, un valido strumento d’immediato riscontro. «La nostra Card, con i più alti livelli di sicurezza disponibili sul mercato – spiega Massimiliano Calcaterrakey man dell’iniziativa, che con il gruppo Ricerca&Sviluppo di HTC ha costituito durante il lockdown un tavolo di lavoro multidisciplinare con professionisti e altre aziende del settore – permetterebbe di effettuare, in maniera totalmente anonima e criptata, un tracciamento digitale. Inoltre, consentirebbe al cittadino vaccinato di muoversi liberamente e di svolgere alcune attività al momento precluse: viaggiare, andare al ristorante, a teatro, al cinema, in palestra».


CARDforLIFE è un vero e proprio lasciapassare

Una certificazione che diventerebbe un “lasciapassare” con un sistema semplice e immediato. «Il Governo ha più volte parlato di un documento da tenere nel portafogli – continua Calcaterra –. Noi abbiamo immaginato un microchip che grazie alla connettività NFC, può “leggere” e attestare lo stato sanitario dell’utente. Pochi passaggi per automatizzare il processo. I punti di erogazione dei vaccini, attraverso il codice fiscale dell’utente dovrebbero creare l’anagrafica e personalizzare la tessera. Inoltre, inserire i parametri d’interesse (cioè la condizione rispetto alla patologia), consegnandola all’utente dopo l’aggiornamento. Quest’ultimo potrà mostrare il “requisito medico” all’occorrenza, semplicemente avvicinando la Card relativa a CARDforLIFE a un qualunque smartphone».


Trend relativo alle somministrazioni

Attraverso un cruscotto sarà possibile visionare il trend relativo alle somministrazioni. «Alcuni giorni fa abbiamo presentato il progetto, pronto a partire, all’Azienda sanitaria provinciale di Catania – conclude Calcaterra, in rappresentanza di HTC che, con la propria consociata, rappresenta diverse multinazionali health in Sicilia -. Siamo disponibili a fornire gratuitamente in uso la nostra piattaforma per l’implementazione del sistema, quale strumento hi-tech da affiancare al piano di vaccinazione in corso. La piattaforma non determinerà alcun impatto economico finanziario sugli Enti Pubblici. Questi potranno valorizzare contenuti e dati utili, indispensabili per gestire l’attuale stato di pandemia.

Un’iniziativa che potrebbe rispondere alle aspettative economiche

Un’iniziativa, quella di CARDforLIFE da testare con un progetto-pilota su un’area geografica, che potrebbe rispondere tempestivamente alle forti aspettative di ripresa economica. Un reinserimento sicuro nella “nuova normalità”, che determinerebbe quel senso di fiducia che ormai ha abbandonato la maggior parte delle persone. Il nostro gruppo di lavoro negli ultimi anni ha traguardato progetti di ricerca con partner istituzionali di alto profilo quali ASP, Università, Ircss. È nel nostro DNA lavorare sinergicamente per misurarci sul piano di sfide innovative. Il Covid è stato un banco di prova che ha stimolato tutti noi. Inoltre, ha permesso di sperimentare soluzioni per rispondere ai bisogni della collettività».

Assia La Rosa*

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