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Vegano o cannibale?

L’uomo, il più delle volte, è una bestia. Quindi, mangiare animali significa, in fondo, mangiare se stessi. E’ da questo che nasce la filosofia vegana?...

di Patrizia Romano

L’uomo, il più delle volte, è una bestia. Quindi, mangiare animali significa, in fondo, mangiare se stessi. E’ da questo che nasce la filosofia vegana? Certo, il modo in cui l’uomo tratta la specie cui appartiene, pone qualche perplessità. Pro e contro di una scelta, forse, estremista, ma che ci fa riflettere. Ne parliamo con Antonella Tommasini, esperta vegan

 

P.R. 

Vegano o cannibale. Il veganismo ha percorso molta strada, diffondendosi in maniera sempre più capillare e orientando sempre più persone verso questa scelta. Scelte, prevalentemente, di carattere etico, salutistico e, oggi, più che mai, ecologico.

“Scegli di ‘essere’ vegano principalmente per tre motiviconferma Antonella Tomassini, collaboratore di due magazine che si occupano di veganesimo, nonché docente  di corsi di cucina vegan e autrice del libro Pianeta Vegan’ -. Rispetto per gli animali, per la salute e per il pianeta – sottolinea Antonella – . Io ho sempre messo in primo piano, l’etica. Il mio più grande desiderio, infatti, è quello di arrivare a vivere in un mondo magico fatto di amore, pace e rispetto per tutti gli esseri viventi”.
Infatti, è proprio la ragione etica quella che prevale e che fa da traino alle altre motivazioni. “In base alla tua sensibilità interiore – spiega meglio la nostra vegana – a volte la tua scelta può semplicemente essere presa perché hai visto un documentario che ti mostra come vengono sfruttati e uccisi gli animali nei mattatoi. Quel turbamento ti porta davanti ad altre scelte definitive di tipo salutistico ed ecologico, legate, magari, al fatto di avere il colesterolo alto e, quindi, vuoi talmente bene a te stesso che decidi di non mangiare più carne, oppure perché scopri che l’inquinamento ambientale è dovuto soprattutto agli allevamenti intensivi”.cibi vegani
Ma come si diventa vegano?. Basta cambiare stile alimentare o è anche una filosofia di vita? Molti attribuiscono questa scelta a un fatto di moda. Come stanno, realmente, le cose?
Personalmente – riprende Antonella Tommasini – ho scelto di diventare vegan perché amo gli animali, e non potevo più considerarli cibo. Il mio cambiamento è avvenuto grazie a un maialino, che è stato ucciso in una masseria. Un’esperienza forte, che ha cambiato tutta la mia vita. Da lì, ho imparato presto a cucinare, a stare davanti ai fornelli e scoprire che la cucina a base di verdure è fantasiosa, colorata e piena di vita. All’inizio – prosegue – ti preoccupi solo di ciò che metti nel piatto, escludendo tutti i derivati animali, ma, poi, ti rendi conto che anche ciò che indossi o i prodotti cosmetici che acquisti possono essere frutto dello sfruttamento animale, e da lì, impari a leggere le etichette e a capire che la tua vita è basata sul rispetto degli animali e di tutto ciò che ci circonda, compresi noi stessi. Riconosco – aggiunge – che in questi ultimi anni è boom di veg. Credo, però, che non si tratti di moda, anche se sicuramente una piccola percentuale lo sarà. Mi auguro che, al contrario, sia frutto di un cambiamento utile”. E pensare che negli anni 80 era arduo trovare alimenti cruelty free, eccetto le bistecchine di soia disidratate. Quello che rimane certo, comunque, è che diventando vegan cambia tutto. Cambia il nostro corpo, cambia la nostra mente. “Il nostro corpo, per molti versi, ci ringrazierà del cambiamento – afferma Antonella -. Nella nostra mente, invece, cambia notevolmente la sensibilità. Personalmente, prendo a cuore tutto ciò che mi circonda. Essere vegan, per me non rappresenta rinunciare a qualcosa. Al contrario è un giovamento, un arricchimento di corpo e anima, e condividere con gli altri la propria scelta di vita da emozione e gioia”. Insomma, sembra che tutta la vita cambi in meglio. Impari a cucinare, a gustare nuovi sapori, a sorridere di più, ad apprezzare la semplicità. Qualche perplessità sul piano salutistico, comunque rimane. Come si fa a essere certi che, in realtà, si tratta di una dieta equilibrata? “Ormai esistono diversi studi in tutto il mondo che lo dimostrano – risponde di rimando la vegana – . In Italia – aggiunge – ci sono associazioni certificate che confermano che l’alimentazione vegana è equilibrata, sia negli adulti sia nei bambini, ovviamente senza improvvisazioni”. Sembra, quindi, che in un’alimentazione vegana non manchi proprio nulla. Ci sono alimenti, però, che vanno tolti. Come sostituirli? Potrebbero avere un ruolo importante gli integratori. Ma i vegani più incalliti non li ritengono opportuni. Se hai un’alimentazione corretta vegana, non hai bisogno di integratori, sostengono a spada tratta. “Si parla tanto di B12 che fa tanto discutere per screditare la dieta vegana – dice l’autrice di ‘Pianeta vegan -. Non tutti sanno, però, che il gel d’Aloe Vera e l’alga klamath è fonte di questa vitamina, quindi non ha solo origine animale. Considerando che anche chi mangia carne a volte ha carenze di B12, penso che chiunque non mangi regolarmente abbia bisogno di integratori e al contrario chi mangia sano e nutriente non ne abbia”.
Per diventare vegani, comunque, bisogna seguire un ordine cronologico, non solo alimentare, ma anche sotto il profilo psicologico. Spesso accade che si diventa prima vegetariani non mangiando più carne e pesce, e quando ci si sente pronti a cambiar la propria vita, elimini tutti i derivati animali. “Il mio suggerimento – conclude Antonella Tommasino – è quello di fare sempre il passo, seguendo il proprio amore interno, senza costrizioni. Perché sono convinta che ognuno di noi ha bisogno dei propri tempi per fare un vero cambiamento che duri per sempre”.

 

 

 

 

 

 

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