Massimo Arciresi
Dopo aver saltato qualche “turno”, ritorna anche a Palermo, al cinema Rouge et Noir dal 30 marzo al 2 aprile, Rendez-vous, mini-rassegna sotto la direzione artistica di Vanessa Tonnini che pesca fra le migliori produzioni del cinema francese contemporaneo, nata su spinta dell’Ambasciata di Francia in Italia e organizzata dall’Institut français Italia (la cui sede del capoluogo siciliano è guidata da Éric Biagi) insieme a Unifrance, che si occupa di promuovere l’arte per immagini d’Oltralpe attraverso il mondo. Una manifestazione culturale preziosa non tanto e non solo per la possibilità che offre di constatare – sullo schermo più adatto, quello grande – lo stato di (buona) salute della cinematografia dei “cugini” neo-latini tramite opere recentissime che contribuiscono alla riconferma della statura di registi e attori già noti e alla scoperta di autori e volti spesso nuovi per il resto d’Europa, ma anche per la sua indiretta capacità – pur nell’arco breve della sua durata – di rinsaldare il legame cinematografico (peraltro storico) tra l’Esagono e il nostro Paese. Infatti, la riconfermata peculiarità dell’“appuntamento” in questione è la sua natura itinerante, o meglio ubiqua, essendo previsti programmi differenti focalizzati su cineasti/ospiti diversi in alcune grandi città italiane (oltre a Roma, le altre a questo giro sono Milano, Torino e Bologna).
Quest’anno la tappa palermitana è dedicata a due firme fuori dagli schemi, Clément Cogitore e Alain Guiraudie, entrambi presenti alle proiezioni che li riguardano per introdurre i loro lavori (ovviamente in lingua originale con sottotitoli, come tutti i lungometraggi del programma) e dialogare con il pubblico. Del primo, giovedì 30 (alle 18.30) si vedrà, in ossequio alla sua natura di videoartista, Ferdinandea, suggestivo collage in quattro capitoli incentrato sulla leggendaria isola del Mediterraneo emersa dalle acque nel XIX secolo per il tempo – appena qualche mese – di una contesa tra nazioni; a seguire, un paio d’ore più tardi, Goutte d’Or, ricognizione in forma quasi di noir, dell’omonimo quartiere parigino, tra imbrogli e violenza.
Venerdì 31, ancora alle 18.30 e alle 20.30, sarà la volta di due attesi titoli (già nei listini delle distribuzioni nostrane): Mon crime – La colpevole sono io, calato negli anni ’30, divertito omaggio del navigato François Ozon al mystery, che affianca promettenti interpreti come Nadia Tereszkiewicz, già sui set di Moll e Bruni Tedeschi, a grandi nomi (Luchini, Boon, Huppert, Dussollier); e il massiccio, “imprendibile”, pluripremiato Pacifiction – Tourment sur les îles, con l’apprezzato Benoît Magimel diretto dal franco-catalano Albert Serra. Sabato 1 c’è la serata (s’inizia alle 20.30) dedicata al disallineato Guiraudie (da noi noto per Lo sconosciuto del lago), che porta Viens je t’emmène (che da noi uscirà prossimamente in sala con il titolo L’innamorato, l’arabo e la passeggiatrice), confronto tra un trentenne e una prostituta (Jean-Charles Clichet e Noémie Lvovsky) sullo sfondo di un’agitata Clermont-Ferrand. Si chiude domenica 2 alle 18.30 con l’ultima fatica di Christophe Honoré, Le lycéen (che MUBI rilascerà presto, internazionalmente ribattezzato Winter Boy), un coming of age dal sapore, si dice oggi, di autofiction, protagonista il figlio d’arte Paul Kircher accompagnato da Vincent Lacoste e Juliette Binoche.
Il costo dell’abbonamento è 25 €, singoli ingressi 6 € (riduzioni a 5 € per iscritti all’Institut français, tesserati SQFF, under 30).
