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“Vivere”, la mostra con le opere di Luciana Picchiello A Palermo

La mostra si apre domani, mercoledì 26 maggio, e si potrà visitare fino al prossimo 30 giugno.

di Redazione

Da domani, mercoledì 26 maggio alle ore 17 a Palermo, nella Cappella dell’Incoronazione ( Via Incoronazione, 11, alle spalle della Cattedrale) il RISO – Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo presenta la personale “Vivere” dell’artista Luciana Picchiello, a cura di Lorenzo Canova. La mostra – che vede il coordinamento organizzativo della storica dell’arte del RISO, Nella Raffaele Addamo, sarà visitabile fino al 30 giugno 2021.

In questo spazio fortemente evocativo l’artista compone un racconto poetico sul filo della memoria, con opere scultoree, installazioni, fotografie che si dispiegano tra la navata, la sala ipostila e la Loggia dell’Incoronazione in un percorso che si fa testimonianza di realtà e verità, che non devono essere mai dimenticate.

Per il direttore del Museo, Luigi Biondo: “L’affanno e l’incredulità provocato dal periodo sospeso e difficile come quello trascorso a causa della pandemia da Covid-19, può e deve essere rimosso con mostre d’arte ed eventi, mezzi fortissimi per condurci verso un riscatto liberatorio. Un aiuto concreto arriva al Museo da Luciana Picchiello, sempre alla ricerca di esperienze artistiche nuove volte a stimolare i sensi e l’anima. L’artista molisana, figlia del Mediterraneo e del suo tempo, con l’uso sapiente di tecniche e materiali ha dato risalto a temi forti come quelli legati al destino tragico di chi, fuggendo da condizioni problematiche, rischia la vita per cercare di approdare in terre che offrano un’esistenza più dignitosa”.


“L’arte continua ad essere la cura più efficace per superare lo sconforto e la devastazione psicologica e sociale. La ripresa delle attività dei musei siciliani – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – è un inno alla vita e alla speranza, un invito a percorrere sempre con occhi nuovi le meravigliose sfumature della vita e dell’animo umano. Accogliamo con gioia questa mostra dal forte valore simbolico”.

I ricordi raccolti dall’artista sugli orrori della Shoah diventano, nel corso dell’esposizione, testimonianza degli orrori che quotidianamente si rinnovano nel Mediterraneo e trovano forma nei numeri di matricola, negli abiti, nel filo spinato, nei fiori secchi che compongono i suoi lavori.
Nelle opere Vivere II-III-IV gli abiti, analogamente a quanto realizzato da Christian Boltanski per la collezione del Museo Riso, sono privi dei corpi, ma sembrano contenerne ancora le loro tracce tra le pieghe. Sono racchiusi in teche, come icone, ma con il filo spinato, simbolo e strumento di morte.
Nell’opera Vivere V la corona di fiori secchi che si sfaldano – come afferma il curatore Lorenzo Canova – sembra “voler ricordare che l’arte, nonostante la sua apparente fragilità, riesce ancora a dare senso alle cose, anche a quelle più tragiche e difficili da riportare alla luce”.


Luciana Picchiello si confronta con la dura presenza della morte, anche fotografando i cadaveri delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, come omaggio alla narrazione dolente e intensa di Gesualdo Bufalino.
Il senso della mostra, tuttavia, come scrive nel catalogo della mostra il curatore, “non è solo quello della fine, ma anche quello della possibilità di vita e di rinascita, forse allusa nella stella colorata che si staglia nella sala ipostila di questo percorso, in un dialogo tra macrocosmo e microcosmo composto dalla geometria astrale e cromatica di Arturo, o nel bronzo Vivere della Loggia, dove il cuore sembra rappresentare il segno di un flusso vitale ancora non interrotto, dal valore archetipico dei vecchi ex voto”.

L’artista

Luciana Picchiello si avvale di molteplici forme espressive che vanno dalla pittura al video, dall’installazione alla fotografia; tratta nelle sue opere temi profondi, propri dell’esistenza umana e del tormentato percorso esistenziale. Le opere di Luciana Picchiello si ispirano alla letteratura e alla poesia e sono fortemente sostenute da concetti filosofici, pur non perdendo mai di vista l’attualità. Numerose sono le sue partecipazioni a mostre: dopo la prima personale nel maggio del 1979, dal 2005 espone in siti istituzionali e luoghi di cultura italiani.

Luglio/agosto 2005 Area Archeologica della città romano sannita di Saepins, località Altilia, Sepino (CB); 2007 sala delle prigioni del Castel dell’Ovo, Napoli, con l’adesione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; novembre 2007/gennaio 2008 Istituto Italiano di Cultura di Colonia; 2008 Castello di Malgrà, Rivarolo Canavese (TO); 2008/2009 sale affrescate del Castello Pandone, Venafro (IS); 2009 Spazio Thetis di Venezia; 2009/2010 Museo Archeologico Sannitico di Campobasso; 2010 Biblioteca Statale annessa al Monumento Nazionale di Montevergine, Mercogliano (AV), nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio; 2011 Biblioteca Nazionale di Potenza, tra le celebrazioni per la XIII Settimana della Cultura; Museo Archeologico di Isernia, nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio; 2012 Archivio di Stato di Bari; 2012 Museo di Arte Contemporanea di Praia a Mare (CS); 2013 Museo d’Arte Contemporanea “Emilio Greco”, Catania; 2014 PAN (Palazzo delle Arti di Napoli); 2015 Museo Teatro della Commenda di Prè Genova e Fondazione Molise Cultura (ex GIL) Campobasso; 2017 Residenza d’artista “Ustica Punta Spalmatore”, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo. 

Opere di Luciana Picchiello sono ospitate in permanenza delle seguenti sedi di prestigio: Comune di Amalfi, sito romano sannita di Saepins (CB); istituto Italiano di Cultura di Colonia; aula consiliare del comune di Campobasso; palazzo ex Gil Fondazione Molise Cultura di Campobasso; Fondazione La Verde La Malfa, Catania.
Dal 2017 è entrata a far parte dell’Archivio S.A.C.S., Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo. 

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