I consigli di Massimo Arciresi
Veloce come il vento (Italia, 2016) di Matteo Rovere con Stefano Accorsi, Matilda De Angelis, Roberta Mattei, Paolo Graziosi
Che si può dire di un film (biografia romanzata del decaduto pilota Carlo Capone) che potrebbe ereditare lo stile delle dimenticate pellicole imperniate sulle corse automobilistiche ma che inevitabilmente discende dalla serie Fast & Furious? Che il regista Matteo Rovere, già autore dei poco entusiasmanti Un gioco da ragazze e Gli sfiorati, stavolta centra in pieno il bersaglio, realizzando riprese spettacolari all’interno di una sceneggiatura – scritta da lui con Filippo Gravino e Francesca Manieri – che sfuma come si deve i personaggi. Assistiamo al rapporto tutto da recuperare tra l’emarginato e tossicodipendente campione di rally Loris (uno sbalorditivo Accorsi che non si affida solo al make-up) e la sorella minorenne Giulia (De Angelis, una vera scoperta): uno allena, l’altra guida. Non solo per sportivi.
Oppure…
Mister Chocolat (Chocolat, Francia, 2016) di Roschdy Zem con Omar Sy, James Thierrée, Clotilde Hesme, Olivier Gourmet
Storia della fulminante carriera del primo clown nero della storia, dagli spettacoli in coppia con il più esperto Foottit (che ha il volto di Thierrée, così somigliante a nonno Chaplin da farsi perdonare qualche smorfia in più), suo sagace benefattore non esente da limiti di vedute, ai successi, la fama, la ricchezza di Parigi; livelli talmente alti che la caduta non può che essere rovinosa. Un bel soggetto (anche sulle emarginazioni) meritevole di adattamento, magari furbo ma non per questo disprezzabile. Sy nel ruolo del pagliaccio Chocolat affina la sua recitazione. Dirige Zem, di solito attore.
Voglia di cinema! La frase della settimana
«Non ho denaro, mi rincresce.» La principessa inglese e futura sovrana Elizabeth (Sarah Gadon), salita in incognito su un autobus la sera dell’8 maggio 1945 (è uscita a festeggiare con l’ancor più elettrizzata sorella Margaret – Bel Powley – in occasione della dichiarazione ufficiale della fine della guerra) nella sommessamente graziosa e fantasiosa ricostruzione Una notte con la regina (A Royal Night Out, GB, 2015) di Julian Jarrold.