Vi consigliamo…
di Massimo Arciresi
L’intrepido (Italia, 2013) di Gianni Amelio con Antonio Albanese, Livia Rossi, Gabriele Rendina, Alfonso Santagata
Amelio si serve di una sporadica ironia lunare (è questa la vera novità del suo ultimo film), servita a meraviglia da Albanese (che al cinema non fa sempre il comico, va ricordato), per raccontare il mondo odierno del lavoro, con un’amarezza stemperata dalla tenacia e da un’incrollabile fiducia nel prossimo, prima ancora che in se stessi. Il protagonista pratica l’immaginaria (fino a quando?) attività del rimpiazzo, cioè sostituisce per poche ore o un paio di giorni gli impiegati (siano essi muratori, tranvieri o cuochi) che devono assentarsi dal loro posto per (si spera) motivi seri. Ha un’infarinatura per ogni manualità, ma, sorridente, punta solo alla sopravvivenza e alla felicità del figlio sassofonista. Poi incontra un’infelice da aiutare, che lo porta a delle constatazioni. Senza mai demordere.
Oppure…
Riddick (id., USA, 2013) di David Twohy con Vin Diesel, Katee Sackhoff, Jordi Mollà, Matt Nable
Terzo capitolo di una serie – guidata costantemente dallo stesso acuto regista (in grado di piazzare diverse buone idee) e recitata dal medesimo interprete, che non si trova così a suo agio con nessun altro personaggio – che iniziò nel 2000 con Pitch Black (ancora il migliore, per l’abile uso del basso budget) e proseguita, più pomposamente, con The Chonicles of Riddick, nel 2004. Qui il laconico furyano che vede al buio si sveglia su un pianeta inospitale e desertico (poi scopriremo come c’è arrivato), si adatta ed escogita un piano per filarsela. Tre atti quasi autonomi di cinica, arguta fantascienza.
La frase della settimana
«Sono entrato in casa d’altri, ho messo i loro vestiti, ho dormito nei loro letti…» Un Colin Firth in cerca di un’identità che non sia (più) la sua ne Il mondo di Arthur Newman (Arthur Newman, USA, 2012) di Dante Ariola.