Vi consigliamo…di Massimo Arciresi
Oculus (id., USA, 2013) di Mike Flanagan con Karen Gillan, Brenton Thwaites, Katee Sackhoff, Rory Cochrane
Ogni tanto l’horror riesce ancora a dimostrare di non essere un genere irrimediabilmente putrefatto, “mortificato” da decenni di cliché e di facili mode. Non che la base sia una novità: uno specchio maledetto sarebbe la causa di un duplice omicidio; Kaylie e Tim (ben interpretati da Gillan e Thwaites da adulti e da Annalise Basso e Garrett Ryan da bambini), i figli della coppia di vittime, intendono regolare i conti con la tutt’altro che innocua superficie riflettente – intercettata durante un’asta – dopo undici anni, durante i quali lei si è documentata approfonditamente sulle atroci morti dei precedenti proprietari dell’oggetto e lui è rimasto in una casa di cura. Brividi centellinati, copione abbastanza accurato, montaggio che confonde (ma non pasticcia) i piani temporali, dialoghi tesi e calibrati.
Oppure…
Mister Morgan (Mr. Morgan’s Last Love, Germania/Belgio/USA/Francia, 2013) di Sandra Nettelbeck con Michael Caine, Clémence Poésy, Justin Kirk, Gillian Anderson
L’inglese Caine fa un rassegnato professore a riposo americano trapiantato a Parigi (dove tre anni prima è morta l’adorata moglie Jane Alexander), incapace di esprimersi nell’idioma locale, scosso dal suo torpore proprio da una giovane francese, la gradevole Poésy, insegnante del latineggiante cha cha cha in quest’opera della tedesca Nettelbeck. Insomma, dentro e fuori la trama s’incrociano tante culture, ma il contenuto è universale, trattato con la giusta delicatezza e non per forza strappalacrime. Una storia d’amore platonica, un parziale e quasi coerente recupero di rapporti filiali, veri e simbolici.
La frase della settimana
«Amore, non mi presenti a questa simpatica combriccola?» Riccardo Rossi, marito assicuratore petulante, a Stefania Rocca, appena riunitasi agli ex-compagni di scuola all’aeroporto per andare a Un matrimonio da favola (Italia, 2014) di Carlo Vanzina.