Vi consigliamo…
Rompicapo a New York (Casse-tête chinois, Francia/Belgio/USA, 2013) di Cédric Klapisch con Romain Duris, Cécile De France, Audrey Tautou, Kelly Reilly
Dopo L’appartamento spagnolo (2002) e Bambole russe (2005), Klapisch chiude la sua trilogia internazionale, incentrata sui confronti fra culture diverse che sono sempre destinati a riassestarsi dopo i primi attriti. Per farlo sposta il quartetto-base dei suoi protagonisti a New York, con Xavier sistematosi alla bell’e meglio in una sguarnita abitazione di Chinatown, messagli a disposizione dalla compagna dell’amica belga Isabelle, ormai trasferitasi anche lei nella Grande Mela (e bisognosa di un donatore di seme per restare incinta). L’uomo, che trasfonde quasi terapeuticamente il proprio vissuto nei libri, trasloca per non perdere di vista i figli, che hanno seguito la sua ex Wendy, ora insieme a un (solidale) americano. Ma spunta un altro pezzo di passato, Martine… Brillante, va oltre il “carino”.
Oppure…
The Congress (id.,Israele/Germania/Polonia/Lussemburgo/Francia/Belgio, 2013) di Ari Folman con Robin Wright, Harvey Keitel, Danny Huston, Paul Giamatti
Il geniale, profondo cartoonist di Valzer con Bashir offre (da Lem) una lambiccata visione del cinema, oggi votato agli effetti speciali. Quando l’equilibrio audio-video collasserà con la sua importanza intrinseca, anche il mondo entrerà in un’irreversibile confusione, in cui ogni persona potrebbe assumere le sembianze di un’altra. Opera difficile da spiegare (basti sapere che la perplessa Wright, nel ruolo di se stessa, cede, previa scansione corporea, i diritti della sua immagine per non recitare più), irrisolta (paragonabile a Immortal ad vitam con tocchi di Fuga dal mondo dei sogni) ma di grande fascino.
La frase della settimana
«Mi sento le vesciche. E dire che non ho neanche i piedi.» Torben, frutto saltellante bandito dal proprio albero a causa dell’“ospite” che porta dentro e perciò deciso a sbarazzarsene, nel cartone animato La mela e il verme (Æblet & ormen,Danimarca/Svezia, 2009) di Anders Morgenthaler, Mads Juul.