Vi consigliamo…di Massimo Arciresi
Anarchia – La notte del giudizio (The Purge: Anarchy, USA/Francia, 2014) di James DeMonaco con Frank Grillo, Carmen Ejogo, Zoë Soul, Kiele Sanchez
Ad appena un anno da La notte del giudizio, cronaca di un assedio durante le 12 ore annuali che il governo degli Stati Uniti di un distopico futuro imminente concede alla cittadinanza per “sfogarsi” con qualsiasi nefandezza desideri (in quel lasso di tempo la polizia non opera e gli ospedali chiudono) allo scopo – ufficiale – di abbassare i tassi di criminalità, il regista DeMonaco ci propone un’altra “edizione”, concentrandosi stavolta su cinque personaggi (nel cast qui sopra manca Zach Gilford) rimasti malauguratamente in giro durante la rischiosa (e, come sottolineano i fatti, orribile) iniziativa. Così, una madre e una figlia e una coppia in crisi si riparano dietro un misterioso vendicatore armato fino ai denti. Visione lucida e moderna (che guarda a Carpenter) di una società ormai capace di tutto.
Oppure…
22 Jump Street (id., USA, 2014) di Phil Lord, Christopher Miller con Jonah Hill, Channing Tatum, Ice Cube, Peter Stormare
Tornano per il duo di cineasti più prolifico e valido del momento gli agenti Schmidt e Jenko, stavolta sotto copertura in un college dove circola un nuovo tipo di droga. Si copia apposta il già efficace primo episodio, 21 Jump Street (dal celebre telefilm). In questo brand non ci sono solo azione divertita e complicità degli attori; si reperisce una capacità acuta (e rara) di (auto)citare, di additare, cavalcandoli, i meccanismi inariditi della serialità, di annunciare e analizzare (con le irresistibili introduzioni del deputy chief Hardy/Nick Offerman) i contenuti. E vogliamo parlare dei titoli di coda?
La frase della settimana
«Sai perché non esistono donne serial killer? Perché dopo il primo omicidio andrebbero subito a raccontarlo a qualcuno!» La confutabile (e forse discutibile) battuta di Paul Schneider, sospettato di infertilità, a sua moglie Olivia Munn, che ha parlato della faccenda “solo” con tre amiche, nella commedia orientata alla volgarità Provetta d’amore (The Baymakers, USA, 2012) di Jay Chandrasekhar.