Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Voglia di cinema!

di Massimo Arciresi

 

Voglia di cinema!

Massimo Arciresi vi consiglia…

La legge del mercato (La loi du marché, Francia, 2015) di Stéphane Brizé con Vincent Lindon, Karine de Mirbeck, Matthieu Schaller, Catherine Saint-Bonnet.

Nel prezioso solco dei fratelli Dardenne, facciamo la conoscenza del regista Brizé, al sesto lungometraggio (il terzo consecutivo con il valido Lindon) ma da noi ignoto. Si parla di dignità del lavoro, del limite che non si è disposti a oltrepassare nel raggiungimento di compromessi (con i superiori, le banche o i potenziali acquirenti di un bene) per riuscire a guardarsi ancora allo specchio. Thierry ha perso il posto, ha un figlio disabile e scarsa autonomia finanziaria; non cova rancori, intende solo ripartire. D’emblée diventa addetto alla sicurezza – il film non si perde in chiacchiere – in un (allegorico) supermercato, dove sembra che si reagisca con sempre maggiore durezza a colpe (di clienti e impiegati) progressivamente più lievi. Un’opera da tramandare, per capire meglio cos’erano questi anni ’10. 

Oppure… 

Mustang (id., Turchia/Francia/Germania/Qatar, 2015) di Deniz Gamze Ergüven con Günes Sensoy, Ilayda Akdogan, Doga Zeynep Doguslu, Elit Iscan.

Cinque sorelle (Tugba Sunguroglu completa il cast) nella Turchia moderna. Anzi rurale, quindi abbastanza lontana da Istanbul da assecondare costumi arcaici secondo cui un innocente pomeriggio in spiaggia con dei coetanei maschi equivale a libertinaggio. Ovviamente, sono proprio i divieti ferrei a causare eventuali “inconcepibili” trasgressioni, ma il punto è che le ragazze, orfane (e destinate a percorsi argutamente differenziati), non intendono subire le fissazioni della nonna o dell’ancor più intollerante zio. Puntuale, emerge la peggiore ipocrisia; dunque, perché piegarsi a dei matrimoni programmati?

La frase della settimana 

«Una non significa niente; due, è una coincidenza. Tre: abbiamo un problema!» Vin Diesel, reso immortale 800 anni fa dalla maledizione della regina delle fattucchiere e oggi convinto persecutore di megere, conta le mosche stecchite e desume che il suo affidabile collaboratore in abito talare Michael Caine non sia morto per cause naturali nel suo studio in The Last Witch Hunter – L’ultimo cacciatore di streghe (The Last Witch Hunter, USA, 2015) di Breck Eisner.

 

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