I consigli del nostro critico Massimo Arciresi
Ti guardo (Desde allá, Venezuela/Messico, 2015) di Lorenzo Vigas con Alfredo Castro, Luis Silva, Jericó Montilla, Catherina Cardozo
L’ultimo Leone d’Oro di Venezia è un’opera asciutta, che lascia di proposito alcune parentesi aperte sulle cause, gli effetti, i risvolti della (compressa) azione, ma che sa dimostrarci – grazie alla messa in scena di qualità dell’esordiente venezuelano Vigas – quanto in realtà non sia necessario chiuderle. Un esito che non sarebbe lo stesso senza l’apporto dei misurati protagonisti: l’usualmente parsimonioso cileno Castro, fedelissimo interprete per il conterraneo Larraín (nonché per Ciprì), qui in veste di tecnico di protesi dentali che paga i ragazzi per guardarli spogliarsi, e il giovane Silva, uno degli adescati, incline ai colpi di testa e perciò adatto al compimento di una vendetta. Sentimenti taciuti e pedinamenti silenti in un film “di nuca”, come potrebbe essere definito pure Rosetta dei Dardenne.
Oppure…
Steve Jobs (id., USA/GB, 2015) di Danny Boyle con Michael Fassbender, Kate Winslet, Seth Rogen, Jeff Daniels
Tre momenti cruciali nella vita (non solo professionale) del genio della Apple, senza sconti sul suo carattere assolutista, così poco disposto a condividere i meriti da acquisire più punti nell’opportunistico talento per la gestione dei propri affari che per le reali capacità tecniche (che rimangono infatti a margine). I minuti che precedono le presentazioni del primo pc (nel 1984), del Black Cube (nel 1988) e del consacrante iMac (nel 1998) scandiscono il verboso script di Aaron Sorkin, cucito con fulminanti raccordi e infarcito di flashback chiarificatori. Via insolita per un biopic. Attori perfetti.
Voglia di cinema! La frase della settimana
«Non ricordo di aver scritto di una mantide religiosa!» Jack Black nei panni dello scrittore R.L. Stine mentre è in fuga in auto insieme alla figlia Odeya Rush, al giovane vicino Dylan Minnette e al neo-amico di quest’ultimo Ryan Lee si trova al cospetto dell’ennesimo mostro gigante partorito dalla sua mente e “sgusciato” da uno dei suoi libri nello scatenato Piccoli brividi (Goosebumps, USA/Australia, 2015) di Rob Letterman.