Voglia di cinema! I consigli del nostro critico Massimo Arciresi
Ave, Cesare! (Hail, Caesar!, USA/GB/Giappone, 2016) di Joel Coen, Ethan Coen con Josh Brolin, George Clooney, Scarlett Johansson, Alden Ehrenreich
Un omaggio documentato – sul piano visivo e concettuale – all’epoca d’oro di Hollywood fortemente legato (tramite la fittizia casa di produzione Capitol Pictures) all’universo di Barton Fink (che però si svolgeva dieci anni prima) e, al contempo, un dissacrante, sempiterno ritratto della Mecca del Cinema, tra meschinità e confusioni ideologico-religiose. Ai Coen riesce a meraviglia anche questo: autocitarsi (a profusione) mentre illustrano una volta di più la stupidità umana, immaginando divi rapiti e cospirazioni comuniste ante litteram. La storia, ambientata nel 1951, segue la concitata giornata di un fixer a suo modo coscienzioso (l’imperturbabile Brolin), tra castings da soccorrere, immagini da tutelare, censure preventive, stampa pettegola e nuovi orizzonti lavorativi. Un invito (finale) a osservare…
Oppure…
Forever Young (Italia, 2016) di Fausto Brizzi con Sabrina Ferilli, Fabrizio Bentivoglio, Lillo, Teo Teocoli
Un occhio alla scrittura e un altro alle interazioni (possibilmente inedite) fra attori. In fondo la filmografia di Brizzi si regge su tale principio. L’esito in questo caso è particolarmente felice, poiché le vicende miste e graziosamente collegate (nonché ben recitate) dell’estetista indotta a farsi sedurre da un toy boy (sbagliato), del cinquantenne che tradisce con una propria coetanea la giovanissima fidanzata, del dj incapace di accettare la sua età e dell’avvocato infartuato che non rinuncia alle maratone sono dotate di gag efficaci e di un coerente, sfaccettato e non improvvisato sguardo sociologico.
Voglia di cinema! La frase della settimana
« I grandi capi non cercano il potere: rispondono a una chiamata. C’è bisogno di te.» Octavia Spencer, guida dei Pacifici (che presto diventeranno Alleanti, che poteva essere tradotto meglio con Devoti), chiama alle sue responsabilità l’eroica e “divergente” Shailene Woodley prima che la situazione governativa della Chicago di un futuro distopico torni a degenerare (con conseguenti fughe e inganni) nel calante terzo capitolo The Divergent Series: Allegiant (id., USA, 2016) di Robert Schwentke.