Ancora oggi, a distanza di ben 13 anni, ci si stringe il cuore nel ricordare la tenace impresa di Marlin nel ritrovare il suo piccolo Nemo, così come viene spontaneo sfoggiare un grande sorriso nel pensare alla strampalata compagna di sventure Dory, pronta a sbarcare sul grande schermo il prossimo 15 settembre, in una pellicola di cui sarà protagonista indiscussa: Alla ricerca di Dory (di Andrew Stanton).
di Elèna Vitrano
Non parliamo soltanto di uno dei film più attesi del 2016, ma anche del cartone animato con il maggiore incasso nel fine settimana di apertura di sempre. Basti pensare che dopo il primo week-end da record, il film si è portato a casa ben 479.800.000$ in Nord America e 451.200.000 nel resto del mondo, per un totale mondiale di 931.000.000$.
Come inizio non c’è male!
Alla ricerca di Dory: ecco alcune curiosità sull’attesissimo sequel Pixar
Manca davvero poco e la pesciolina più famosa della barriera corallina, tanto smemorata quanto adorabile, sarà la colonna portante di una nuova traversata per l’oceano che la condurrà fino al prestigioso Parco Oceanografico, in California, alla ricerca delle sue origini. Qui Dory stringerà la pinna a nuovi amici: lo scorbutico polpo Hank, lo squalo balena miope Destiny e Bailey, un beluga convinto di avere un sonar difettoso. Insieme, tra una peripezia e l’altra, scopriranno la bellezza dell’amicizia, della famiglia e dell’essere se stessi, nonostante i propri difetti.
Gli ingredienti per un sequel di successo sembrano quindi non mancare e a grandi e piccini (perché, è inutile prenderci in giro: con il suo balenese, la nostra blu naturale ha stregato tutti!) non resta che scaldare i primi pop corn e assaporare qualche chicca su Alla ricerca di Dory:
- Alla fine del primo film, Dory è tornata a casa con Marlin e Nemo, calorosamente accolta nella loro famiglia. Dietro questa scelta, sono stati effettuati studi di psicologia dell’adozione, al fine di comprendere al meglio come potesse sentirsi la pesciolina azzurra e al contempo indurla a porsi domande sul suo passato;
- Gli anni passano e le tecnologie cambiano. In questo nuovo capitolo Disney, Dory è stata interamente ridisegnata in 3D, seguendo il modello originale;
- Alexander Gould, voce originale di Nemo, ha oggi 22 anni, ed è stato necessario sostituirlo al doppiaggio; ha dovuto infatti cedere il suo fortunato personaggio al piccolo Hayden Rolence. Restano invece invariate le voci di Marlin, ovvero quella dell’inconfondibile Albert Brooks e, naturalmente, di Dory (Ellen DeGeneres);
- Hank è stato il personaggio più complesso da realizzare. Pare che dopo aver modellato il suo corpo, i designer si siano accorti che solo sette dei tentacoli disegnati per lui riuscivano ad inserirsi correttamente; da qui è nata allora l’idea di dar vita ad un personaggio con disabilità, modificando così in un secondo momento la sceneggiatura del film;
- Dory deve l’amato balenese a Destiny, lo squalo balena affetto da miopia, che non essendo tuttavia una vera balena non le ha trasmesso alla perfezione la lingua;
- Becky, il volatile che si affeziona a Marlin, prende il nome (e non solo) dalla production manager Becky Neiman Cobb, anche se quest’ultima continua a negare;
Perché tutti questi anni per un sequel? Il vero “polpevole” è Hank: lo staff ha rivelato che per ogni sua scena sono stati necessari ben due anni di realizzazione e, soprattutto, che le tecnologie del 2003 non erano così sofisticate da consentire la sua creazione.
Non fate gli scorfani brontoloni. È ormai questione di giorni!
E fiduciosi che Alla ricerca di Dory ripagherà le nostre lunghe attese, vogliamo lasciarvi con “So dove sono i miei genitori”, l’ultima ed inedita clip italiana del film.
Elèna Vitrano