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Costruzioni: Fillea Sicilia, grave la proroga del durc. Un tradimento per gli operai edili

Costruzioni: Fillea Cgil Sicilia, grave il voto favorevole della commissione Bilancio della Camera alla proroga del Durc. "Durc per congruità siano vincolanti senza deroghe e proroghe”

di Redazione

Per la Fillea Cgil Sicilia la proroga della validità del Durc (documento unico di regolarità contributiva) oltre il 15 giugno, votata dalla commissione Bilancio della Camera, è “una scelta grave- dice il segretario generale Mario Ridulfo- che, se confermata dal Parlamento,costituirebbe un vero e proprio tradimento per gli operai edili, costretti a pagare di tasca propria il costo della ripartenza del settore delle costruzioni”.  

Maggiore impegno delle forze politiche

La Fillea Sicilia chiede a tutte le forze politiche di “impegnarsi a ripristinare l’articolo cancellato e anche di rendere il rilascio del Durc e del Durc per congruità (che attesta la congruità della manodopera per ogni cantiere) vincolante senza deroghe e proroghe”. Il Durc, rilasciato da Inps, Inail e Casse edili attesta la regolarità contributiva e retributiva delle imprese nei confronti di Inps, Inail, e delle stesse casse edili in riferimento a parte della retribuzione degli operai come ratei ferie, tredicesime, permessi.

La proroga del Durc provoca grave danno economico

“Prorogare la validità del Durc- sostiene Ridulfo- significa che un’impresa potrebbe decidere di non versare contributi e retribuzione dei lavoratori, determinando un danno economico immediato agli operai che aspettano la liquidazione nel mese di luglio delle ferie e in prospettiva una minore contribuzione pensionistica. Ciò- aggiunge- causerà inevitabilmente un contenzioso, tra operai e impresse e un mancato versamento ad Inps e Inail per adempimenti previdenziali e assicurativi”. Per la Fillea si tratta di “una paradossale condizione di illegalità determinata dal legislatore che favorisce il falso e di fatto ‘regolarizza’ il lavoro irregolare e grigio oltre a legittimare forme di illegalità e di concorrenza sleale tra le imprese”.  Condizione dunque che va rivista.

Addetto Stampa
Daniela Ciralli

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