Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Zes unica. Raffaele Marrone, Confapi: «Il Governo mantenga le promesse»

Un provvedimento, quello approvato dal Governo, secondo cui la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile per gli investimenti nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno, non risponde alle esigenze delle aziende. La denuncia di Raffaele Marrone, presidente di Confapi Napoli e delegato nazionale per la Zes

di Redazione

 «Dalle istanze presentate dal 12 giugno al 12 luglio, pari a 9.452.741.120 euro, si evince la grande voglia degli imprenditori del Sud di far ripartire l’economia. Peccato, però, che la percentuale del credito d’imposta per investimenti nella Zes unica, effettivamente fruibile da ciascun beneficiario, sia pari al 17,6668% del bonus richiesto, su 1.670 milioni di euro di risorse disponibili. Una presa in giro per gli imprenditori che hanno creduto nel progetto della Zes e uno specchietto per le allodole frutto di promesse da campagna elettorale».

A parlare così è Raffaele Marrone, presidente di Confapi Napoli e delegato nazionale per la Zes di Confapi, commentando l’ultimo provvedimento del governo che dispone la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile per gli investimenti nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno – ZES unica.

Non un aiuto, ma la solita promessa che mette in stand by gli imprenditori, soprattutto quelli del Mezzogiorno, che avrebbero invece bisogno di sostegno concreto e non di iniziative che non guardano alle esigenze di una parte del Paese dal quale nascono e partono tra le migliori energie e sinergie. Proprio per questi motivi, il provvedimento approvato da Governo non può essere salutato con favore da chi opera per il bene e gli interessi delle aziende, il vero motore dell’economia.

«Se pensiamo, infatti, che tale percentuale non copre neanche l’Iva – aggiunge Marrone –, ci chiediamo come si possa far passare tale provvedimento come un’agevolazione di sviluppo. Siamo molto delusi, ci aspettavamo una visione più lungimirante e soprattutto orientata agli interessi delle imprese. Attendiamo un incremento delle risorse, nel rispetto delle percentuali promesse che rappresenterebbe un atto di responsabilità verso tutti gli imprenditori che hanno scelto di investire nel Sud».

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