Un paesaggio mozzafiato, delimitato da meraviglie naturali incomparabili. E’ questo lo scenario che Piana degli Albanesi, piccolo comune a 24 chilometri dal capoluogo, offre ai propri visitatori. Se poi, ci si addentra al suo interno, offre ancora di più.
Sono tanti i motivi per cui vale la pena visitarlo. A partire dal calore dei suoi abitanti, che rappresentano la principale comunità arbereshe della Sicilia.
La storia
Piana degli Albanesi venne fondata nel 1488 da un gruppo di esuli albanesi in fuga dall’Albania perché invasa dall’Impero Ottomano. Nel corso dei secoli, gli abitanti di Piana hanno saputo mantenere le proprie radici culturali, in modo particolare la lingua. Infatti, è immediato cogliere la vitalità culturale degli arbëreshë di Sicilia, nonché la loro determinazione a difendere il proprio patrimonio culturale, soprattutto durante le festività religiose, come l’Epifania, celebrata secondo il rito bizantino con Gesù o la Pasqua, occasione per sfoggiare i costumi tipici. Approfittate, quindi, di queste occasioni per visitarla. Potrete godere di qualcosa in più, rispetto a ciò che potreste apprezzare tutto l’anno, come le splendide chiese e gli imponenti monumenti.
Le chiese
Tra le chiese più suggestive, Santa Maria Odigitria del XV secolo. Santa Maria Odigitria sorge sulle pendici del monte Pizzuta, ha pianta quadrata, altare centrale del XVIII secolo, e custodisce la tela della Madonna dell’Odigitria, opera di Pietro Antonio Novelli del 1612.
Poco distante dal corso, potrete ammirare, invece, la chiesa di San Giorgio, la chiesa più antica del paese, risalente al 1493.
È costituita da un’unica navata con volte a botte e ospita l’affresco di San Giorgio in gloria. Un’altra opera di pregio che si trova all’interno di questa chiesa è il gruppo scultoreo di San Giorgio che trafigge con la sua lancia il drago, simbolo del male.
La cattedrale di San Demetrio Megalomartire di Tessalonica
Continuando il vostro tour attorno alle chiese, vi invitiamo a visitare la cattedrale di San Demetrio Megalomartire di Tessalonica, una maestosa cattedrale sita nel Corso Giorgio Kastrota alla quale si accede tramite una scalinata in stile tardo barocco.
La facciata di questa cattedrale è abbellita da diversi mosaici e all’interno è divisa in tre navate. Questa cattedrale conserva la più grande iconostasi lignea della Sicilia Altre chiese di fondamentale importanza sono la Chiesa di San Vito, in arte tardo barocca, la Chiesa della Madonna del Rosario, la Chiesa di Sant’Antonio il Grande e la Chiesa del Santissimo Salvatore.
Monumenti di Piana degli Albanesi
A Piana degli Albanesi non mancano importanti architetture civili, come l’ospedale, l’Albergo Ricovero per gli agricoltori, il Teatro, i Mulini e il Palazzo Manzone.
Tra gli altri annoveriamo: la Villa Comunale Albania, la Casa del Vicario Foraneo, la Sede Municipale, la Pretura del Giudice di Pace, il Cineteatro ed ex Carcere mandamentale, la Scuola Materna, la Scuola Elementare SS. Odigitria, Scuola elementare Skanderbeg e la Scuola Media Demetrio Camarda, l’Auditorium Portella della Ginestra e la Biblioteca Giuseppe Schirò, ex sede comunale.
Le fontane
La cultura artistica di Piana degli Albanesi affiora anche nelle meravigliose fontane, realizzate in pietra locale e distribuite per i vari quartieri del centro storico. Le più importanti sono: Tre Kanojvet, in Piazza Grande, in stile seicentesco a forma di tempio; Fusha e Pontit in corso Umberto I, con lo stemma del paese in rilievo.
Le masserie
Una caratteristica tutta di Piana è rappresentata dalle masserie, piccole aziende condotte da un massaro.
La natura
Ma la vera bellezza è quella naturale. La cittadina si estende su un altopiano montuoso, con accanto uno splendido lago, che si estende a sud-est, completamente immerso nel verde. Sul versante orientale, si erge il maestoso Monte Pizzuta.
Il cannolo
Senza sottovalutare le bellezze artistiche e naturali di questo delizioso paesino, la maestà reale di Piana è rappresentata dal cannolo siciliano di Piana degli Albanesi.
Piana degli Albanesi è diventata la patria del cannolo siciliano, grazie a due componenti fondamentali: l’abilità dei pasticceri pianesi, che raggiunge la perfezione nella realizzazione croccante e scrocchiante della scorza, e la qualità della ricotta fatta con il latte di pecore allevate su un altopiano a circa 800 metri di altitudine, sempre freshissima e genuina. Piana rappresenta tutti i mesi dell’anno, meta di pellegrinaggio al cannolo.