di Patrizia Romano
Pasquetta, oggi. L’odore delicato delle carni tenere dell’agnellino sacrificale si fonde con quello intenso delle carni adulte. I fumi speziati si diffondono tra i sentieri di campagna, tra i boschetti. Un mix di suoni, confuso al vocio delle comitive, invade i luoghi in cui la natura regna sovrana per tutto l’anno.
E’ il giorno di Pasquetta o lunedì dell’Angelo o lunedì dell’Ottava di Pasqua, ma è, soprattutto, il giorno della gita fuori porta, dell’abbuffata alla brace, dell’incontro con la natura. E…, dopo una settimana dedicata alla rievocazione religiosa della Passione di Cristo, vissuta in rigorosa comunione spirituale, una giornata di evasione, dedicata solo al divertimento, ci sta proprio.
Ma….no… Questa, è storia d’altri tempi.
Torniamo alla realtà
L’odore delicato delle carni tenere dell’agnellino sacrificale, in qualche raro caso, si fonde con quello intenso delle carni adulte. I fumi speziati si diffondono tra le stanze e salgono per le trombe delle scale, entrando dai balconi o uscendo nei balconi. I fiumi della carbonella, faticosamente aggiudicata, dopo una lunga fila al supermercato, salgono lentamente, con danze fluttuanti, su, da un piano all’altro. E all’ultimo piano, l’odore diventa più intenso. E poi, un mix di suoni, confuso al vocio dei condomini, invade i luoghi in cui la natura non ci ha mai messo piede in tutta la vita.
Ma va bene, così. In altri tempi, avrebbe valso un ammonimento dell’amministratore condominiale.
Il vero significato della Pasquetta
Ma al di là dal bivaccare sulla nuda terra tra la fresca erbetta primaverile o sulle piastrelle della terrazza incastonate tra tonnellate di cemento armato, conoscere qualcosa in più sul vero significato di questa giornata, che la tradizione proietta solo verso il profano, non fa male.
Questa giornata, popolarmente conosciuta, prevalentemente, come Pasquetta, in realtà, prende il nome di ‘Lunedì dell’Angelo’, perché rievoca l’incontro dell’Angelo con le donne giunte al sepolcro.
Aspetto religioso della Pasquetta
Secondo il Vangelo, quel giorno, Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e Salòme si recano al sepolcro, dove Gesùera stato sepolto, portando oli aromatici per imbalsamare il suo corpo.
Giunti sul luogo, trovano il gigantesco masso che chiudeva la tomba, spostato. Lo stupore delle tre donne è grande. Sconvolte e turbate cercano di capire l’accaduto. Tra lo sbigottimento, gli appare un Angelo che le rassicura, dicendo loro: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui! È risorto come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli“.
La tradizione della Pasquetta
Così, le tre donne si precipitano a raccontare quanto accaduto.
Il Vangelo non parla di lunedì, ma di giorno dopo la Pasqua. Ecco perché la tradizione attribuisce all’accaduto questa data.
L’espressione ‘Lunedì dell’Angelo’, quindi, è tradizionale e non appartiene al calendario liturgico ufficiale della Chiesa Cattolica.
Aspetto civile della Pasquetta
Dal punto di vista squisitamente civile, il lunedì di Pasqua è un giorno festivo, introdotto dallo Stato italiano nel dopoguerra per allungare la festa della Pasqua. Il nostro Stato è solito prolungare le feste, offrendo al popolo un giorno in più di festa, ma in termini squisitamente goderecci. E’ avvenuto così, infatti, per il 26 dicembre, il giorno dopo Natale o il Lunedì di Pentecoste, che in Alto Adige e quasi in tutta Europa è giorno di festa vero e proprio. Comunque, la Pasquetta non è giorno di precetto. La Chiesa cattolica, infatti, non richiede l’obbligo di andare a Messa.
La tradizione della Pasquetta
Secondo la tradizione, il giorno di Pasquetta si è soliti andare fuori città e trascorrere questa giornata in campagna, in montagna o, comunque, in luoghi aperti a stretto contatto con la natura. O, per lo meno, è quello che abbiamo fatto ogni anno, prima che le nostre tradizioni, le nostre abitudini e le nostre vite non venissero sconvolte dal coronavirus.M
Ma ci siamo mai chiesti perché questa tradizione?
In realtà non si possono avere motivazioni certe e con un riscontro reale. Qualsiasi conclusione è affidata più a una libera interpretazione che a ragioni plausibili.
L’interpretazione più diffusa ci riporta al viaggio, fatto da alcuni discepoli, verso Emmaus proprio il giorno della Resurrezione. Durante quel viaggio, appena a pochi chilometri da Gerusalemme, Gesù appare ai discepoli per dimostrargli che fosse veramente risorto. E proprio per ricordare quel viaggio fuori dalla mura di Gerusalemme, tra sentieri di campagna, si trascorrerebbe il giorno di Pasquetta, facendo una passeggiata fuori dalle mura della città.
Un’altra versione del vero significato di Pasquetta
Circola un’altra possibile spiegazione, ma dal sapore più profano. Ipotesi, quest’altra, da ricercare nel fatto che la Pasquetta, quasi sempre, cade all’inizio della primavera, per cui, approfittando del clima più mite, questa giornata diventa il pretesto per stare all’aria aperta.
Ma quest’anno, ci accontenteremo dell’aria aperta del balconcino di casa