Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Monete non canoniche

Comunemente siamo abituati a pensare che il denaro contante sia soltanto formato da monete metalliche preziose e non, oppure da banconote. Ma anche in tempi alquanto vicini, sono esistite monete realizzate in materiale che oggi potremmo considerare inusuale se non sconcertante. Breve exursus nel mondo delle monete non canoniche

di Redazione

di Alessandro Bonomo

Nella seconda metà del IV secolo a.C., in Grecia venivano fabbricate copie di monete metalliche in terracotta. Coniate, forse, allo scopo di servire da oboli da porre in bocca ai defunti per remunerare Caronte. Il traghettatore infernale, al quale l’anima del morto doveva pagare il viaggio per l’Aldilà.

Gli exagia

Si tratta, invece, di vere e proprie monete circolanti, sia pur di basso valore, gli‘exagia’. Dischi di pasta vitrea colorata, recanti scritte in arabo o simboli, realizzati intorno al 99 dell’Egira dagli arabi. Realizzati per sopperire la mancanza di monete metalliche per il commercio minuto. Queste monete circolarono anche in Sicilia durante la dominazione musulmana. Poi, continuarono ad essere utilizzate anche al tempo della successiva dominazione Normanna e fino al regno di Federico II di Svevia.

Le monete provvisorie

Nel 1240, Federico II, a causa del lungo protrarsi dell’assedio di Faenza, si trovò privo di oro. Pertanto, fece tagliare delle strisce di cuoi con impresso il proprio ritratto. Ciò, per realizzare una sorta di moneta provvisoria valida per pagare le truppe mercenarie in attesa dell’arrivo del metallo prezioso dalla Sicilia.

Le monete di porcella

Un caso simile fu attuato nella olandese Leida nel 1574. Durante l’assedio delle truppe di Filippo II di Spagna, il borgomastro Andrianszoon Vander Werf, dovette ovviare alla mancanza di monete. Così, fece circolare pagine di Bibbia e libri delle Ore, recanti un sigillo come valore monetario. Le monete di porcella vennero utilizzate molto più a lungo in Giappone. Qui, per un certo periodo si utilizzarono monete di giada), Cina, Corea e Siam.
In una prima fase della storia, furono coniate come gettoni dal valore nominale in alcune case da gioco. Col tempo finirono per essere accettate come normale mezzo di pagamento anche dallo Stato fino al 1873.

Gettoni semitrasparenti

La realizzazione di monete non canoniche prosegue nei primi anni Venti del ‘900, in Italia,dove furono utilizzati gettoni semitrasparenti. Al loro interno, era inserito un francobollo da 10 centesimi non bollato. Questo aveva lo scopo di ovviare alla carenza di moneta spicciola, mentre dal 1920 al 1921, in Germania, circolarono monete in porcellana di diverso valore. Le monete decorate con simboli, fiori, stemmi o monumenti, riscossero un certo successo. Tant’è che nel 1922 il Guatemala ordinò alle manifatture tedesche di Meissen, che le coniavano, delle prove in porcellana.

5 sen

La fine dell’inflazione galoppante che aveva colpito la Germania pose termine alla circolazione delle monete in terraglia. Sebbene, però, esista una prova del valore di 5 sen realizzata in Giappone nel 1945 sul finire della guerra. Ciò allo scopo di risparmiare metallo da destinare alle industrie belliche del paese.

I più originali, i cinesi

Ma l’originalità delle monete non canoniche spetta ancora una volta ai cinesi. Questi, sia pur in momenti diversi, utilizzarono come monete delle conchiglie del genere Ciprea. Adoperate nei loro commerci interni, arrivarono successivamente a realizzare delle monete metalliche con la forma delle conchiglie.

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